Polenta Concia
Dall’incontro di due giganti della tradizione culinaria delle Alpi, la fontina valdostana e la polenta, è nato un piatto unico: la Polenta Concia.
Facciamo un passo indietro: la polenta, antichissimo piatto a base di acqua e farina di cereali (solitamente mais) è molto diffuso nelle zone del nord Italia e nella regione alpina in particolare. La Valle d’Aosta non fa eccezione e anche qui la polenta è un vero e proprio piatto tradizionale. La variante più conosciuta è, appunto, la Polenta Concia, che vede l’aggiunta di formaggio e burro. Un piatto non ipocalorico ma ideale per rifocillarsi e scaldarsi nelle fredde e brevi giornate alpine.
La fontina valdostana, formaggio a Denominazione di Origine Protetta, prodotto da secoli (si dice dal 1270) nella regione ha assunto col passare del tempo un carattere unico e inconfondibile.
Sempre alla ricerca di prodotti del territorio, alla Locanda del DalaiLama non poteva mancare la polenta concia. Qui utilizziamo solo Fontina d.o.p. proveniente dai pascoli più incontaminati. Tutto il profumo dei prati di alta montagna dona al latte un aroma unico che riempie di gusto ogni boccone.
La tradizionale farina di mais scelta dal nostro cuoco è di origine 100% valdostana e viene macinata a pietra, come in antichità, per preservarne tutti gli elementi nutritivi. Ancora oggi la farina da noi usata è prodotta con sistemi antichi, tradizionali, metodi che preservano il gusto, il nutrimento e il profumo della nostra polenta.
Un connubio di sapori, un insieme di profumi che ancora oggi richiamano alla mente ricordi antichi di focolari e serate in amicizia. Un cibo che nutre anche nelle più fredde condizioni, un vero ristoro per il corpo e l’anima.
La ricetta tradizionale prevede un paiolo di rame, che il fuoco sia vero fuoco di legna, possibilmente di aghifoglio, che lascia quell’aroma inconfondibile nell’aria. La polenta va versata con calma nell’acqua, solo di sorgente montana, e mescolata per ore con ritmo. Il classico mestolo di legno attraverso il suo movimento cadenzato permette alla polenta di rimanere senza grumi. Il burro, proveniente da latte valdostano, va messo a tocchetti e così la fontina d.o.p. Ad ogni chef il suo segreto, alcuni la passano in forno altri aggiungono speciali tome d’alpeggio, altri insaporiscono con erbe e profumi delle Alpi, in fondo la vera arte di fare una buona polenta concia è la cura e la voglia di passare del buon tempo in compagnia di chi si ama.
Facciamo un passo indietro: la polenta, antichissimo piatto a base di acqua e farina di cereali (solitamente mais) è molto diffuso nelle zone del nord Italia e nella regione alpina in particolare. La Valle d’Aosta non fa eccezione e anche qui la polenta è un vero e proprio piatto tradizionale. La variante più conosciuta è, appunto, la Polenta Concia, che vede l’aggiunta di formaggio e burro. Un piatto non ipocalorico ma ideale per rifocillarsi e scaldarsi nelle fredde e brevi giornate alpine.
La fontina valdostana, formaggio a Denominazione di Origine Protetta, prodotto da secoli (si dice dal 1270) nella regione ha assunto col passare del tempo un carattere unico e inconfondibile.
Sempre alla ricerca di prodotti del territorio, alla Locanda del DalaiLama non poteva mancare la polenta concia. Qui utilizziamo solo Fontina d.o.p. proveniente dai pascoli più incontaminati. Tutto il profumo dei prati di alta montagna dona al latte un aroma unico che riempie di gusto ogni boccone.
La tradizionale farina di mais scelta dal nostro cuoco è di origine 100% valdostana e viene macinata a pietra, come in antichità, per preservarne tutti gli elementi nutritivi. Ancora oggi la farina da noi usata è prodotta con sistemi antichi, tradizionali, metodi che preservano il gusto, il nutrimento e il profumo della nostra polenta.
Un connubio di sapori, un insieme di profumi che ancora oggi richiamano alla mente ricordi antichi di focolari e serate in amicizia. Un cibo che nutre anche nelle più fredde condizioni, un vero ristoro per il corpo e l’anima.
La ricetta tradizionale prevede un paiolo di rame, che il fuoco sia vero fuoco di legna, possibilmente di aghifoglio, che lascia quell’aroma inconfondibile nell’aria. La polenta va versata con calma nell’acqua, solo di sorgente montana, e mescolata per ore con ritmo. Il classico mestolo di legno attraverso il suo movimento cadenzato permette alla polenta di rimanere senza grumi. Il burro, proveniente da latte valdostano, va messo a tocchetti e così la fontina d.o.p. Ad ogni chef il suo segreto, alcuni la passano in forno altri aggiungono speciali tome d’alpeggio, altri insaporiscono con erbe e profumi delle Alpi, in fondo la vera arte di fare una buona polenta concia è la cura e la voglia di passare del buon tempo in compagnia di chi si ama.